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Alessandro Ortombina: “L’Italia under 20 è una vera famiglia”

Alessandro Ortombina: “L’Italia under 20 è una vera famiglia”

Alessandro Ortombina

Nonostante la delusione per il mancato approdo in finale contro il Sudafrica, c’è molto orgoglio nelle parole dell’ultimo capitano azzurro, subentrato a Ferrari e Vintcent nel ruolo, assieme alla consapevolezza che da questo gruppo dovrà ripartire la nuova stagione della palla ovale tricolore.

Classe 2002, cresciuto tra Valpolicella e Verona e poi accademico a Treviso e Remedello, prima di approdare a Reggio alla corte del Valorugby, Alessandro Ortombina è il capitano più recente in ordine di tempo della nazionale italiana under 20, dopo Giacomo Ferrari e Ross Vintent, entrambi ora fermi ai box causa infortuni.

“Averli avuti con noi nella partita con il Galles è stato di grande aiuto – racconta il seconda linea -. Sono molto legato a loro e sono degli ottimi amici. Mi hanno consigliato di stare sereno e fare la mia partita senza pensare a tutto il resto anche perché, pur non essendo stato sino a quel momento capitano, ero comunque uno dei leader della squadra, in particolare per quanto riguarda la touche e quindi il pacchetto degli avanti, quindi mi hanno detto che ero la persona giusta per il ruolo. È stato per me un grande onore e un sogno che ho avuto da sempre, ero emozionato, con tanti amici, la mia famiglia e la mia ragazza in tribuna, ma anche concentrato sul compito che ci attendeva”.

Purtroppo, però, le cose non sono andate come sperato, con una sconfitta arrivata nei minuti finali che ha rovinato la festa per la prima con i gradi.

“Ci tenevo a vincere, ma sarebbe stato lo stesso senza essere capitano. Naturalmente ci siamo rimasti male, perché tutta la squadra crede molto in quello che stiamo facendo. Il nostro obiettivo principale è quello di portare la maglia azzurra più in alto possibile e, nonostante la sconfitta, abbiamo dimostrato di avere una gran voglia di lottare e quanto ci teniamo davvero. Rimane un po’ di delusione da smaltire perché ci credevamo, volevamo vincere la partita e per noi il traguardo era quello di arrivare in finale. Ora comunque ripartiremo e ci prepareremo al meglio per la prossima”.

La sensazione è stata quella di un’Italia forse meno precisa rispetto a come aveva abituato nelle ultime uscite, con un pizzico di frenesia di troppo che non ha aiutato a mantenere i nervi saldi nei momenti decisivi.

“Dovevamo giocare in maniera più organizzata e gestire meglio la partita, abbiamo fatto molti errori di handling, in avanti, perso troppi palloni sui punti d’incontro. Non è che avessimo in qualche modo paura di perderla, ma forse in realtà all’opposto ci tenevamo troppo a vincerla. Il gruppo è la vera forza di questa nazionale, siamo davvero molto uniti e ci sentiamo come fossimo una grande famiglia. Volevamo essere la migliore under 20 di sempre e ci siamo creati un’attitudine alla vittoria e anche qui alle Summer Series volevamo confermare la nostra grande stagione”.

Il Galles voleva, poi, di certo rimediare all’ultima sconfitta nel Sei Nazioni, con una squadra che è sembrata ben diversa nel corso del torneo rispetto a marzo.

“Sicuramente è differente e ha giocatori di grande qualità che nei mesi scorsi non c’erano. Noi comunque ci siamo dimostrati alla loro portata, forse a tratti persino superiori, nonostante alcune assenze di peso. Siamo stati troppo indisciplinati e questo ci è costato caro: in partite simili di livello internazionale, ad ogni fallo e ad ogni errore vieni subito punito e tutto ciò può cambiare in un attimo e fare la differenza tra vincere e perdere. Dovevamo essere più precisi, perché comunque le occasioni le abbiamo avute e dovevamo sfruttarle raccogliendone i frutti”.

Da una rivincita all’altra. Il prossimo avversario nella finale per il terzo e quarto posto di martedì a Treviso sarà l’Inghilterra, in un match che dopo febbraio per la nazionale under 20 azzurra ha tutto un altro sapore e significato.

“Quanto successo a febbraio, penso resterà per sempre con noi – conclude il ragazzo originario di Bastia, in piena zona Lago di Garda -, la prima vittoria di una nazionale italiana contro l’Inghilterra è stato qualcosa di unico. Adesso dobbiamo pensare di preparare al meglio questa nuova sfida, consapevoli che se ci siamo riusciti una volta, possiamo rifarlo.

L’Inghilterra è una squadra di grande qualità, competente e che conosce bene il gioco, con un capitano forte che abbiamo già affrontato al Sei Nazioni e una bella touche, ma anche con tanti giocatori di talento dietro nei trequarti. Lavoreremo sulle cose che non sono andate contro il Galles e cercheremo di farci trovare pronti per chiudere al meglio la manifestazione”.